In Cina si riconferma l’attualità del pensiero di Lenin

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Fra il 20 e il 22 ottobre scorsi ha avuto luogo presso l’Università del Wuhan, in Cina, la Conferenza Internazionale sul Pensiero di Lenin nel XXI secolo e la sua validità. L’evento era diretto dal prof. He Ping ed è stato patrocinato da tre organismi del medesimo ateneo: la Facoltà di Filosofia, l’Istituto di Filosofia Marxista e l’Istituto di studi sul Marxismo occidentale. Se è vero che la maggior parte dei relatori era cinese e vicini al Partito Comunista al governo, non sono mancati interventi di esperti e militanti esteri provenienti da Austria, Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, India, Italia, Russia, ecc. Fra di essi spiccavano i nomi dell’accademico e dirigente comunista polacco Zbigniew Wiktor e l’esponente del Partito Comunista di Gran Bretagna (Marxista-Leninista) Ella Rule, che ha difeso apertamente e in dettaglio il contributo teorico e pratico di Stalin nella costruzione del socialismo. Il ricercatore austriaco Benjamin Opratke, invece, ha dissertato sul legame profondo che intercorreva fra Antonio Gramsci e il Marxismo-Leninismo. Era presente pure lo statunitense Norman Levine che ha rappresentato la tendenza opportunista della socialdemocrazia occidentale cercandodi mettere in contrapposizione Marx con i comunisti che gli sono succeduti. Il Partito Comunista Cinese e i suoi 80 milioni di membri, nonostante le molteplici riforme e aperture che ha saputo condurre, resta però fermo nei principi scientifici del Marxismo-Leninismo e nell’obiettivo strategico della trasformazione socialista prima e comunista poi dell’immenso paese asiatico.

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